Storia Della Fisarmonica e Della V-Accordion |
Intorno alla metà del XIX secolo in Europa centrale comparve
un' invenzione composta da un mantice e da un meccanismo ad ancia libera.
Nacque così uno strumento del tutto nuovo: la fisarmonica. Lo
strumento ebbe un grande impatto nell'ambito della musica popolare dell'epoca
e contribuì ad avvicinare alla musica un gran numero di persone.
La fisarmonica, divenuta col tempo sempre più versatile per venire
incontro alle esigenze locali di ciascun paese, non è stata mai
uno strumento standardizzato. Data la complessità del meccanismo
e la facilità di trasporto della fisarmonica acustica, è
sembrato per molto tempo impossibile realizzarne un equivalente elettronico.![]() Speranza sostenuta successivamente anche da Francesco Rauchi e Luigi Bruti di Roland Europe, realtà del gruppo Roland in Europa, che ha sede nelle Marche, ad Acquaviva Picena. ![]() La prematura scomparsa di Francesco Rauchi non gli ha permesso di toccare con mano quel sogno diventato realtà, ed in sua memoria i modelli della linea V-Accordion sono stati identificati con la sigla "FR". La V-Accordion è il frutto della sinergia fra fantasia italiana e tecnologia giapponese, fra la tradizione marchigiana nel settore delle fisarmoniche e l'elettronica applicata agli strumenti musicali. Per raggiungere questo obiettivo la Roland, ha instaurato una stretta collaborazione con gli artigiani ed i tecnici delle aziende produttrici di fisarmoniche della zona di Castelfidardo. ![]() La Roland ha realizzato una fisarmonica innovativa senza stravolgere la natura tradizionale dello strumento né la tecnica usata per poterla suonare. La V-Accordion può riprodurre fedelmente i vari modelli di fisarmoniche tradizionali, incluse le loro diverse caratteristiche di accordatura. Di conseguenza, può tramutarsi immediatamente in una fisarmonica italiana, in una musette francese, in fisarmonica jazz o in un bandoneon. Questo strumento non intende sostituire la fisarmonica tradizionale, ma essere complementare ad essa, ampliandone gli orizzonti sonori, pur mantenendone le caratteristiche di espressività e quel particolare feeling di uno strumento che si suona "abbracciandolo". |