CD Review


SAI- KO

TRIO MIYAZAKI
Artist
23 January 2009

Stuzzicante. Mooolto stuzzicante. Cucina a base di ingredienti inusuali. Risultato : un sapore imprevedibile ma perfettamente equilibrato. Allora : fisarmonica, violino e koto. I primi due li conosciamo. Anche il terzo, forse, ma vale la pena spenderci almeno due parole. Strumento di grande importanza nella tradizione del Giappone, dove arrivò dalla Cina nell’ottavo secolo, è un cordofono le cui corde – tredici, per la precisione – vengono suonate con particolari plettri applicati a pollice, indice e medio e la cui intonazione è regolata da ponticelli mobili. E’ strumento duttile e dal suono incantevole che in un passato neanche troppo remoto veniva suonato prevalentemente da musicisti non vedenti. Questo spiega il fatto che, a dispetto della sua lunghissima storia, il primo brano scritto per koto risalga solo al diciassettesimo secolo. C’è un brano su questo cd che si intitola “Haru No Mi” ( “Mare in Primavera”) che fa parte della tradizione classica giapponese. Il Trio Miyazaki lo ripropone secondo la trascrizione che ne fece Michio Miyagi, grande strumentista cieco di koto e compositore vissuto nella prima metà del ‘900 il quale, influenzato dall’Impressionismo francese, rinnovò lo stile classico giapponese. E’ un brano così bello da valere da solo, per così dire, il prezzo dell’acquisto. Altri due sono i brani non originali compresi in “Sai-Ko”. Uno proviene ancora dal Giappone, si intitola “Kachusha No Uta” (“Canzone di Katyusha”) ed è considerata la prima canzone popolare dell’era moderna essendo stata composta nel 1914, ottenendo anche grande successo all’epoca. L’altro è stato invece scritto da Bruno Maurice, il fisarmonicista del trio, ed è un vero inno alla pace e all’amore, un momento di delicata sospensione sonora dal titolo “Caresse”. Tutti i rimanenti sei brani sono stati scritti dalla titolare del trio, Mieko Miyazaki, che, come ci informano le note interne, è musicista che gode di grande considerazione in patria : un suo brano è stato classificato tra le trenta più belle composizioni per koto di tutti i tempi. In due brani la Miyazaki si cimenta con perizia ed invidiabile grazia anche nel canto. Dicevo all’inizio che “Sai-Ko” è un cd molto stuzzicante. Confermo. Però aggiungo che se il primo ascolto colpisce, attrae e sorprende, è con i successivi ascolti che ci si rende conto del fatto che qui accade un qualcosa di miracoloso : l’antico ed il contemporaneo, l’oriente e l‘occidente riescono a confluire nello stesso fiume sonoro. Sì, è vero, la sorgente di questo progetto è nel Giappone di Mieko Miyazaki, senza dubbio, ma la ricerca da ella avviata con i suoi due compagni d’avventura Bruno Maurice (il già citato fisarmonicista) e Manuel Solans al violino mette a dura prova l’incauto recensore che cerchi dei termini che ne semplifichino la collocazione. Se gli ingredienti “musica classica”, “contemporanea” e “world music”, mescolati e shakerati secondo sapienza orientale possono dare l’idea di un qualcosa di molto bello….bèh, allora ci sono andato vicino. Però più che mai mi accorgo che le parole non possono bastare ed un ascolto attento è caldamente consigliato, anche a dispetto del fuorviante kitsch della copertina, molto più evidente in realtà che nella scannerizzazione che voi vedrete.

RECENSIONE: Renato Belardinelli
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