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Smokestack Trilogy |
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The Groanbox Boys |
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Artist |
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01 Dicembre 2006 |
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The Groanbox Boys Smokestack Trilogy
Bel disco. Veramente. Questi due ragazzi americani di stanza a Londra ci
dicono chiaramente che la memoria non è un optional se vogliamo continuare
a guardare con fiducia al futuro. Cory Seznec e Michael Ward Bergeman rendono
laffresco di unAmerica che fu quella degli hobo e dei
treni a vapore - senza cadere nella nostalgia ma risultando invece freschi
e propositivi.
Essendo entrambi cantanti e polistrumentisti (oltre alla fisarmonica troviamo
larmonica a bocca, il banjo, la chitarra acustica, il piano e le percussioni)
riescono a coprire una vasta gamma di ritmi,stili e atmosfere. I brani cantati
si alternano intelligentemente agli strumentali e, per quanto riguarda la
fisarmonica, bisogna dire che pur non essendo lo strumento principale
in assoluto è pur vero che è praticamente sempre presente
e con ruoli non secondari nel definire i diversi ambienti sonori.
Dotati tecnicamente e padroni della materia, i Groanbox Boys suonano e cantano
con invidiabile spirito e amore verso le proprie tradizioni e sia che si
tratti di folk songs, di mountain songs, di blues o rag, ce li restituiscono
riaggiornati, vivi e palpitanti in brani, tranne un caso, tutti di loro
composizione. Non stupisce che siano il viaggio, gli hobo e tutto quellinsieme
di storie e leggende legate alla ferrovia a fornire l ispirazione
per un discorso che si chiude a cerchio tra musica, testi e belle foto di
copertina. Unocchiata ai titoli può essere parecchio indicativa
(vedi ad esempio Hobo Heaven, Lonesome Traveller
o Train Take My Pain Away ) e , in conclusione, non ci resta che seguire
il loro consiglio, espresso chiaramente nel brano Last Call
: Ultima chiamata!Tutti a bordo!.
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