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Acclarion |
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David Carovillano (accordion), Becky
Sajo (clarinets) |
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Holda
Paoletti-Kampl |
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11 February 2005 |
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Questo
disco è frutto di una grande passione. Lo si percepisce, lo si ascolta.
Passione tra i musicisti (che grazie all'attività di musica da camera
della University di Toronto si sono conosciuti e innamorati), passione per
la musica (passione senza confini tra i diversi generi musicali, come il
disco può ben dimostrare) e passione per i rispettivi strumenti (che
ha portato i due anche a far creare nuova musica per essi).
Lo stesso fisarmonicista, David Carovillano, è anche compositore
di tre dei brani in repertorio: un tango ("Kenortango"), un omaggio
al klezmer (ed un po' anche al jazz e allo stile classico, intitolato "Klezmerized")
e "Flight of Fancy". Dei tre, personalmente trovo quest'ultimo
brano il più riuscito, interessante dal punto di vista compositivo
ed anche per l'interplay che crea tra i due strumenti; un brano da segnalare
a quanti sono alla ricerca di repertorio per fisarmonica e clarinetto.
Molto interessanti anche le altre due "creazioni" realizzate appositamente
per questo CD: "Marionnette Fandangle" di Charles T. Cozens e
"Fast Fingers" di Walter Bucyznski. In particolare questo secondo
brano spicca per il suo linguaggio avvincente che sembra ironizzare un po'
sul noto "Dizzy Fingers" e va comunque rimarcata la grande difficoltà
di esecuzione che esso ha: un brano davvero eccellente.
Il taglio concertistico del CD (pensato come un recital) si coglie con l'inserimento
di trascrizioni, arrangiamenti e qualche ever-green. C'è un tributo
allo stile barocco con Händel (scelta che ho trovato un po' stravagante),
uno al tardo ottocento con Fauré (suggestiva l'idea di trascrivere
l'ultimo movimento del Requiem) e poi, come se fosse una tassa obbligatoria
da pagare, Libertango di Piazzolla. Per ammiccare il pubblico, tra gli altri
brani vanno segnalati "That's amore", "Nessun Dorma"
e "Tico-tico".
Una cosa che mi è piaciuta molto è l'idea di scrivere brevi
frasi di commento a ciascuno dei brani; queste frasi non possono di certo
essere una "costrizione" all'immaginazione degli ascoltatori (che
come inevitabilmente deve essere sono liberi di fantasticare a loro piacimento)
ma servono a rivelare il moto passionale che ha guidato gli interpeti nell'esecuzione.
Il tutto con una buona dose di humor, che è sempre molto apprezzabile.
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