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25 Marzo 2005 Le notizie passate | Invio contributi per il notiziario
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C'e' Un Futuro Per La Fisarmonica?
Lettera Aperta Agli Amici Della Fisarmonica
Di Beniamino Bugiolacchi
Le vostre Osservazioni sono Invitate per la Pubblicazione. Email a:
aww@accordions.com

Mi sento in dovere ringraziare i responsabili di "accordion worldwide" per l'opportunità che mi danno per esternare alcune riflessioni riguardanti il futuro della musica ed in particolare di uno strumento musicale, la fisarmonica, che, in qualità di direttore del Museo Internazionale della fisarmonica di Castelfidardo nonché presidente del consorzio dei produttori, ho imparato a conoscere profondamente e ad apprezzare.

Come affermava il sociologo Giuseppe de Rita in occasione di un incontro con i produttori italiani di strumenti musicali, il mondo della musica e quindi dello strumento musicale:
"ha una prospettiva di scenario niente affatto entusiasmante e concorrono a questa prospettiva fattori diversi. Tra di essi c'è la diminuzione delle nascite e l'invecchiamento della popolazione nei paesi industrializzati".
 


Una società di anziani, una società
che taglia le spese a loro destinate, che non vede nell'istruzione musicale giovanile un arricchimento per la cultura scolastica perché avrebbe nulla da richiedere al linguaggio musicale; una società che in tre anni, tranne le eccezioni di importanti paesi emergenti;
ha teso sempre a ridurre i consumi complessivi, in specie quelli considerati sovrappiù o di lusso non può certamente incoraggiarci.

Bisogna essere consapevoli di questo, perché altrimenti si resta nell'impressione che si possa ridare slancio ad un settore quando non ce ne sono i presupposti o si resta nella posizione di difendere quello che c'è.
Non c'è oggi una possibilità di sviluppo della realtà musicale se non si passa attraverso una riflessione profonda".
 

picchio


Mi permetto soffermare l'attenzione sull'attuale realtà di alcuni paesi industrializzati innescando temi che possono fornire alcuni spunti agli operatori di quei paesi, come la Cina, la Russia ecc. che stanno raggiungendo con successo traguardi di benessere collettivo fino a ieri impensabili.

La realtà della musica oggi, nel così detto mondo occidentale, non è così bassa per maledizione ma perché l'evoluzione di questa società va fatalmente verso una dimensione per cui la musica non perde i suoi valori precedenti ma non ne acquista di nuovi. La nostra è una società che si è imborghesita però non acquisendo la cultura dell'alta borghesia ma quella del ceto medio. Avevamo una cultura popolare, il popolo amava la musica e la suonava, il popolo cantava.

La musica è stata un elemento di caratterizzazione di classe, a partire dai massimi livelli. C'era una voglia di suonare e di ballare. Cosa c'è oggi? C'è un numeroso ceto medio, relativamente inerte, che non ha più la capacità di dire quale musica preferisce, quale linguaggio elabora attraverso di essa, che non sa più distinguere tra suono e rumore e che sta scivolando verso la nostalgia (per esempio in Italia attualmente è di gran moda il genere musicale degli anni '60
 


Ancora De Rita: "questo è già un punto cruciale perché non possiamo far crescere la musica se non sappiamo quale valore sociale la musica ha, perché se le attribuiamo solo il significato e il valore dell'intrattenimento, non ha più senso. La musica ha avuto senso fino a quando le veniva attribuito il giusto valore sociale.

Dobbiamo recuperare questo valore perché altrimenti non riusciremmo a dare il senso ai giovani del perché fanno musica". Questa società, diventando una massa relativamente indistinta, produce una cultura povera, emotiva e un po' isterica che oscilla sempre tra il fatuo e il violento. E' una società che si esalta in una dimensione fatua certamente sensibile e troppo facilmente influensabile solo al titolo sparato sul giornale o sui notiziari televisivi.

E' una società che, andando avanti con gli anni, ha perso tradizioni, misura e linguaggio. E la musica cos'è se non una continua misura? Invece noi carichiamo la musica a dismisura di termini di confusione, e di intensità di suoni.

 

Excelser


Nella nostra società è sempre più difficile indirizzare i giovani a "fare musica" piuttosto che subirla o ascoltarla. Perché il giovane deve imparare la musica e suonare uno strumento tradizionale se non cerca un linguaggio e non ama la misura ma la dismisura, l'esagerazione, lo "sbracamento"? Non dico che la musica sia un fatto intimo ma neanche una dimensione di totale appariscenza.

E nella società consumistica di oggi l'appariscenza, l'esibizionismo, l'autoesaltazione sono diventati "valori". Suonare comporta impegno e forza di volontà, valori che oggi sembrano in via d'estinzione. La capacità per esempio di suonare un pianoforte o una fisarmonica viene da innumerevoli ripetizioni della stessa cosa, non dalla stravaganza di navigare in internet, ma dagli stessi movimenti, le stesse scale,le variazioni.
 

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Certo è necessario recuperare il senso, la vera capacità umana è di saper ripetere le stesse cose fino alla perfezione, la fatica è fondamentale. Sappiamo che chi acquista oggi un pianoforte, una fisarmonica o un violino, comunque farà fatica ad impossessarsi dello strumento, avrà esigenze di ripetizione, di ritorno sulle cose, che sono esattamente il contrario della promessa di vita facile del computer o della playstation.

Per affrontare più serenamente il futuro del nostro settore dobbiamo dunque essere convinti che la musica è attivatrice di emozioni e di stimoli. La musica parla all'individuo nella sua interezza, riducendo uno stress che il modo di vivere di alcuni paesi industrializzati sta accentuando.
 
Non c'è alcun dubbio, la globalizzazione sta appiattendo i nostri cervelli sgretolando lentamente le nostre personalità e la nostra identità.
Quali possono essere i mezzi per far apprezzare ai nostri giovani le tradizioni ed i valori culturali acquisiti in tanti secoli e difenderli da influenze esterne?
 


Come possiamo difendere le nostre identità ed inculcare contemporaneamente la mentalità di custodire e tramandare tutti i valori accumulati? Ed e possibile far coesistere il principi del mantenimento delle tradizioni con quelli di proiettare quest'ultime verso il futuro? E' un problema, penso, che tutte le nazioni del mondo si stiano ponendo e che provino a volte a risolvere.

E' logico che non possiamo chiuderci nelle nostre convinzioni e non confrontarci con una tecnologia che sta avanzando in modo spaventosamente veloce e supportata dal potere dei mass media. Entriamo dunque, per concludere le nostre riflessioni, nel mondo dello strumento musicale fisarmonica, un mondo al quale sono molto affezionato non solo perché sono nato nella culla della fisarmonica italiana, Castelfidardo, ma anche perché in quarant'anni di collaborazioni con tanti festival, concorsi musicali e con consorzi di produttori, credo di aver acquisito una conoscenza abbastanza profonda.
 
Benetoux

E' uno strumento, il nostro, nato per la musica popolare e che solo in questi ultimi quarant'anni si è inserito con umiltà, ma con diritto, anche nell'ambito della musica "colta" conquistando cattedre d'insegnamento in prestigiosi conservatori di tutto il mondo.

In centocinquanta anni di storia ha dovuto sempre lottare per imporre la sua personalità combattendo con i continui cambiamenti del gusto musicale in voga. Nella metà del secolo scorso poi la conquista della musica ritmica nel modo di "creare musica" da parte dei giovani ha notevolmente ridotto il consenso verso la musica melodica relegando di fatto lo strumento in un ambito musicale alquanto ristretto.
 
Nicemelody

Solo grazie ad alcuni nostri valenti musicisti che hanno rivolto le loro attenzioni al mondo del Jazz, ad altri che hanno fatto apprezzare la musica di Astor Piazzola ed altri ancora che hanno riscoperto la musica popolare, la fisarmonica ha retto alla strapotenza multimediale della tastiera, della chitarra e delle percussioni. E' certo comunque che la fisarmonica potrebbe ritornare ad avere uno spazio importante nell'ambito musicale se tutti insieme adottassimo una metodologia di lavoro efficace e credibile.

Secondo la mia opinione tre sono i punti sui quali lavorare: l'immagine dello strumento, l'inserimento in altre realtà musicali e la didattica da proporre alle istituzioni scolastiche.
Per quanto concerne l'immagine è giunto il momento di ripensare al metodo di organizzare i vari concorsi.
 
Gary Darven

Non è più pensabile considerare il concorrente "un numero" da inserire in una ipotetica graduatoria il più delle volte concordata da una giuria a volte incompetente ed ancorata al volere della azienda sponsorizzatrice. Il giovane ha bisogno di essere aiutato, spronato a migliorare le sue capacità, ad affrontare la sfida con il pubblico davanti a lui, lasciandolo libero di esprimersi con pagine musicali che lui ama e non con pezzi d'obbligo a volte astrusi ed incomprensibili.

I giovani d'oggi prediligono lo stare insieme, condividere le emozioni con i coetanei, inventare. Non è più possibile dunque insistere nel proporre il "fisarmonicista solista" dall'immagine statica, quando gli schermi televisivi hanno abituato lo spettatore ed immagini essenziali ed in continuo movimento. Creare musica unitamente ad altri strumenti non solo accresce l'immagine della fisarmonica ma aiuta sensibilmente alla predisposizione al dialogo, al lavoro d'equipe e ad uscire finalmente da quel "ghetto" che molti musicisti e musicofili hanno da tempo relegato lo strumento a noi tanto caro.
 
Ángel Luis Castaño


Occorre inoltre ripensare la didattica d'insegnamento e da dove iniziare l'insegnamento stesso. Il bambino sta diventando sempre più teledipendente. La musica che gli viene inculcata dagli schermi televisivi e dai CD è lontana anni luce da quella che il comune insegnante di fisarmonica gli propone fin dal primo impatto.

Come può il bambino capire tutto ciò? E come può essere affascinato da uno strumento che non "sente" come gioco ma come un proseguimento delle normali lezioni scolastiche? Non sarà certo cosa blasfema insegnare loro a suonare subito la musica dei Beatles o dei loro idoli musicali e magari arrivare a Scarlatti, alla musica contemporanea e a quella della propria tradizione quando il giovane ha preso conoscenza dello strumento vedendolo come suo compagno d'avventura e di gioco.
 
Fisitalia blue


Ed infine cari amici costruttori perché stiamo aspettando ancora a far investimenti su materiali esistenti sul mercato che possono contribuire ad "abbassare" il peso dello strumento ed a coinvolgere il mondo dell'architettura e del design per dare allo stesso una immagine "attualizzata"?

Su queste tematiche occorre al più presto instaurare un dialogo globale con tutti i cultori dello strumento e trovare delle soluzioni a breve termine. La fisarmonica sta attraversando una sua crisi di identità. Occorre leggere i tempi che stiamo vivendo e c'è un gran bisogno di nuove idee e di tanto entusiasmo.

Oggi i mezzi per aprire un dibattito non mancano certamente, la tecnologia globalizzata ci da una mano. Queste mie riflessioni possono sembrare ovvie, per molti risibili, per altri una base di dialogo. Usciamo fuori dal nostro io, esprimiamo liberamente e senza retorica le nostre idee e soprattutto confrontiamole.
Rimbocchiamoci le maniche dunque e lavoriamo tutti insieme.

Beniamino Bugiolacchi
Le vostre osservazioni sono invitate per la pubblicazione- email: aww@accordions.com
 

Charnwood


Ringraziamo Beniamino Bugiolacchi per questa lettera provocatoria tale di far riflettere. Tutti i nostri lettori sono invitati di commentare e suggeriere nuove proposte per ovviare l'attuale calo di studenti di fisarmonica di tutto il mondo. Molte fabbriche di fisarmoniche hanno cessato la loro attività e la produzione si è ridotta notevolmente e questa drastica tendenza non promette miglioramenti.

Con questo dibattito online, non vogliamo sminuire gli importanti sforzi dei fisarmonicisti, artisti, insegnanti privati e universitari, editori, organizzatori dei festival e dei produttori di fisarmoniche. Noi tuttavia rinnoviamo l'invito in modo positivo per trovare nuove idee per rilanciare il nostro amato strumento.

Le vostre osservazioni saranno pubblicate su questa pagina nei prossimi 7 giorni - entro le 24 ore dalla vostra segnalazione.

Harley Jones
Director
Accordions Worldwide
 

James O Brien

Artisti alla musica de Francoforte

Pino Di Modugno/Basamento Di Beltuna
John Hammond /Excelsior stand
Vincenzo Abbracciante/Basamento 3.1 H 14 Di Borsini
Jean Louis Noton/Cavagnolo/ "RITTER FRANTZ" 3.1 H 16
Basamento Della Vinaccia Ballone Burini/Jean March Fabiano
Musictech/ PAD. 3.1 Stand H 24 artist - Michelantonio Norcia.

Responsabile In tutto il mondo Dell'Europa Delle Fisarmoniche:
Holda Paoletti-Kampl/Basamento De Ancona Promuovo
 
Edition Harmonia

CD/Critica

Nuovo CD di
vari artisti. Critica di Paolo Picchio.

 
Lips
picchio

Nuovi ed aggiornati Siti:

Gary Daverne esce con 3 nuovi CD contenenti sue composizioni e sono disponibili on-line.
 
Accordion Jass Chord

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Benetoux

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