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Title: StriCat Rats & Gentle People
Artist: Stricat
Supplied by: Artist
Review date: 07 Dicembre 2007
Tracks:


StriCat Rats & Gentle People - Stricat


Bokkie Vink al cymbalom è sicuramente la trave portante di questo edificio. Il suo strumento (in due parole una specie di hammered dulcimer est europeo), caratterizzante sia in senso timbrico che ritmico, è una fucina di instancabile produttività.

Il alto vola invece la tromba di Gijs Levelt, vera solista del gruppo. Tra i due la fisarmonica di Theo van Tol, indispensabile collante armonico e stabilizzatore sonoro.

Si tratta alla base di musica balcanica i cui inossidabili patterns ritmici vengono sottoposti a reazione con la ben nota aria di libertà e fantasia che si respira dalle parti della Bimhuis di Amsterdam, culla della creatività europea.

Il risultato è ragguardevole soprattutto in quanto viene totalmente evitato il rischio sia della musica etnica che di etnico ha solo il vestito sia il rischio dell’effetto patchwork, dell’accostamento forzato di stili non amalgamati.

Il discorso degli StriCat si mantiene sempre coerente, unitario ed interessante pur nella ricchezza di trame jazzistiche, articolazioni boppistiche, slanci solistici, richiami klezmer e finanche riff sudati di pura scuola James Brown di cui è intessuto.

Il tutto è così ben assimilato da risultare davvero materia nuova. E poi, bisogna dirlo, “Rats & Gentle People” è un disco che ti si appiccica addosso e ti rimane stampato in testa. E’ un cd che “vuole” essere reinserito nel lettore, che non da tregua. Quando però, in un paio di episodi, il metronomo rallenta, si aprono squarci inediti e sono momenti di puro incanto in cui sembra di poter toccare con mano la musica, come fosse filigrana in trasparenza.

Prendiamo la musica balcanica ( e mi si perdoni la necessaria genericità della definizione), agitiamola ben bene, facciamola affinare e decantare alla Bimhuis di Amsterdam, culla riconosciuta dellì’improvvisazione europea, e facciamola poi interpretare da Bokkie Vink al cymbalom, Gijs Levelt alla tromba e Theo Van Tol alla fisarmonica.

Il risultato è un album che ti si appiccica addosso, che è come una droga, che ti si stampa in testa con quelle melodie snodate e che ti fa muove come un Pinocchio che non ne vuol sapere di diventare adulto. Il cymbalom è uno strumento dalla timbrica particolarissima e molto caratterizzante, il cui attacco non da tregua. Il alto vola invece la tromba, vera solista del gruppo.

Tra i due, la fisarmonica, indispensabile collante armonico e stabilizzatore sonoro. L’ascolto attento svela la sicurezza dei tre musicisti nel saper imbastire un discorso autonomo che pur scaturendo da una matrice innegabile ( la tradizione bulgara e rumena essenzialmente) si arricchisce non per affiancamento, come un patchwork, ma per assimilazione delle altre musiche del mondo e se un senso può avere la “world music” , ecco, lo si può riscontrare in questo “Rats & Gentle People”.

Veri antropofagi, i tre hanno masticato ben benino rock, jazz, libera improvvisazione, riuscendo anche nell’inimmaginabile, come ad esempio in “Toni” resuscitano James Brown travestendolo da Dracula, e ci tirano fuori qualcosa di nuovo davvero.

E quando qua e la il metronomo rallenta, come in “Lay Dee P” o “Loose Ends”, ecco che stranianti momenti di rarefazione sonora producono un stato di beffarda malinconia. Come un clown che se ne va da solo, a luci spente, finito il numero. Ma è solo un attimo, e subito si ricomincia. Tempi duri questi, fortuna che certa musica…trovare un afrase di questo tipo per chiudere, riguardo allo sguardo che la musica sa gettare oltre, verso società potenziali.

Recensioni CD - Renato Bellardinelli
 

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