Presentiamo
l'ultimo lavoro discografico di uno dei fisarmonicisti più
noti e rappresentativi della "Scuola russa": Alexander
Dmitriev; già vincitore, a 21 anni, del prestigioso concorso
internazionale di Klingenthal, l'artista ha al suo attivo più
di 2000 concerti come solista e l'incisione di 8 LP e, recentemente
di 8 CD. Inoltre è autore di opere didattiche e di varie
trascrizioni (ormai celebre la rossiniana "Cavatina di Figaro").
In questo CD il programma scelto - di tipo antologico (come quasi
sempre ancora avviene nel mondo fisarmonicistico) - è costituito
da tre trascrizioni (dello stesso Dmitriev) e cinque composizioni
originali, mettendo in luce una tecnica e un'interpretazione che
punta sobriamente al virtuosismo, unito però ad una sincera
espressività... il tutto secondo la migliore tradizione
russa.
Dal punto di vista cronologico, il "percorso" proposto
parte da una "coraggiosa" trascrizione del celeberrimo
concerto di Vivaldi L'inverno, op.8 n.4 (dalle Quattro stagioni);
anche se alcuni passaggi appaiono "discutibili"... tuttavia
l'operazione presenta una sua "legittimità":
chiarisce e, in qualche modo, conferma la valenza "orchestrale"
dello strumento fisarmonica (in questo caso del bajan) e certe
sue analogie con alcuni aspetti tecnico-espressivi degli archi
(vedi ad es., l'uso del bellow-shake).
Certo, anche sfruttando sapientemente i vari registri dello strumento...
viene un po' a mancare la contrapposizione "solo - tutti",
tipica del concerto vivaldiano (e barocco in genere); in tal senso
un'esecuzione in quartetto (o quintetto) fisarmonicistico garantirebbe
una resa più "attendibile" (anche se non necessariamente
più efficace). Ricordo comunque che - come per tutti i
capolavori dell'arte musicale - esistono numerose trascrizioni
ed elaborazioni delle "Stagioni" vivaldiane: da quelle
storiche, ad es. per flauto e clavicembalo, alle più recenti
per organo elettronico o addirittura per jazz band... passando
per una sorprendente versione per pianoforte solo, di Guido Farina
(forse a scopo didattico).
Da Vivaldi, Dmitriev ci conduce poi nel XIX secolo - attraverso
due grandi autori-virtuosi: Paganini e Liszt - con la notissima
Campanella, entrata già da tempo nel repertorio fisarmonicistico.
Emblematica, in questo caso, la "sintesi" evocata dalla
"storia" del brano e operata dello strumento: il suo
essere da una parte strumento "a tastiera" (ereditando
un po' di tecnica pianistica) e dall'altra strumento "cantante"
o "lirico" (recependo un po' di espressività
violinistica).
Gli altri brani del programma sono tutti del '900. Si va dal 4°
tempo della notevole Sonata n.3 di Zolotaryov (una delle pagine
più dense e impegnative di questo autore), alla caratteristica
Suite in 4 parti (Polka, Balalaika, Musik Box, Cockoos) di Derbenko.
Verso il finale Dmitriev ha voluto poi offrire anche l'aspetto
"cameristico" (monostrumentale) della fisarmonica, con
il brano Very difficult work del belga Flecijn, eseguito in duo
con il figlio (promettente virtuoso) Vitalij; ed un proprio personale
arrangiamento del piazzolliano Adios nonino per 4 bayan, in cui
al duo sopra citato si aggiungono Elena Dmitrieva (moglie di Dmitriev)
e l'allieva J.Idina.
Il programma del CD si chiude con lo stesso pezzo con cui era
iniziato, ossia con un brano del fisarmonicista-compositore polacco
B.Precz (del quale viene proposto anche l'interessante Preamble
and Toccata): si tratta di Grafeld's Impression, una composizione
che Dmitriev dovrebbe amare molto, dato che ne ha realizzato anche
una seconda versione - a chiusura del CD (e dedicandola alla memoria
dell'autore, prematuramente scomparso) - impiegando suoni ed effetti
elettronici, aggiunti alla partitura originale (con un risultato
quasi "fantascientifico").
In effetti è difficile non essere d'accordo con Dmitriev;
il brano (costruito nella tradizionale forma A-B-A, con le due
sezioni efficacemente molto contrastanti) contiene il tema principale
che, nella sua sognante espressività, è da considerare
(secondo la personale opinione dello scrivente) come uno dei più
riusciti e affascinanti temi mai scritti per la fisarmonica.
CD recenzionato da Alessandro
Mugnoz
CD
available from the artists site on
MusicForAccordion.com
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